PARROCCHIA DI S. MARIA DELLE GRAZIE
Riportiamo qualche brano della bolla con la quale il Papa Sisto V erigeva in parrocchia la Chiesa di S. Maria delle Grazie: "... Sistus Episcopus... exsibita sisquidem nobis super per partes dilectorum filiorum, incolarum et habitatorum loci de TRE CASE terre in Turris Octavae Greci, neapolitane diocesis, petitio continebat qualiter ipsi incole et habitatores Ecclesiam Beatae Mariae Gratiarum nuncupate, in dicto loco construi et edificari fecerunt ac bone memorie Pauli ùluli S.ti Mattei presbiter Cardinalis de Arectio... ecclesiam B.M. predictam in parochialeni ecclesiam erexit...". (Sisto Vescovo... poiché ci è pervenuta una petizione da parte dei diletti figli coloni e abitanti nella località Trecase, terra di Torre Octava o del Greco, della Diocesi di Napoli, dichiarante che gli stessi coloni e abitanti fecero costruire in detto luogo la chiesa intitolata alla Beata Vergine Maria delle Grazie, per buona memoria del Cardinale Paolo d'Arezzo, Presbitero del titolo di San Matteo... istituì la predetta Chiesa in parrocchia...). Tale bolla, venne notificata dal Cardinale Paolo Burali D'Arezzo, Arcivescovo di Napoli. E la parrocchia fu eretta di diritto patronato dei "Principi Massari ", cioè dei contadini e abitanti del luogo.
Confini della Parrocchia: anno 1611 - -14 giugno
"... Occidente, con Torre Greco: cioè dallo VIOLO et scende diritto alla Marina detto l'Incino inclusive et dalla Marina sino alla Cappella di S. Sebastiano inclusive, che sparte lo territorio dell'Annunciata (Torre Annunciata) e poi tira diritto per la strada delli Mulini inclusive, gira per gli sportelli et va alii Passarielli inclusive per Levante, et dalli Passarielli tira diritto alla strada del Pontone del q.m. Marco Garofano inclusive, et da ditto loco tira diritto per lo Piscinaro di Colapazzo inclusive et va per la Chiesa di S. Maria A'Jacono; et dalla tira dritto verso la montagna da lo Rio D'Adanese, e dalla tira allo Rio seu Vallone dell'Apatarisa, et tira allo Cognuolo d'Ottaiano come va la lava; et dal Cognuolo tira al largo dello Vicio sino in cima alla Montagna in faccia Mezzogiorno. Et da detta Montagna se ne va sino allo VIVLO che confina con la terra della chiesa Maggiore di Napoli. Et tutto circuito (perimetro) sarà 15 maggia. Però dalla Parrocchia per andare al più lontano habitato è un miglio e mezzo circa". (ASDN - Fondo S. Visita del Card. O. Acquaviva. Voi. 3°, n. 28, F. 247-50).
La Parrocchia di S. Maria delle Grazie, dunque (in qualche documento troviamo scritto "S.M. della Grazia), divenne il punto di riferimento degli abitanti di Trecase e di quelli dei Casali circonvicini, soprattutto di Terravecchia che comprendeva tutta la parte orientale dell'attuale Torre Annunziata. "Erano gli anni (1600) in cui si estendeva il nucleo abitato della Borgata di Terravecchia e si edificavano diversi fabbricati, resisi necessari per ospitare coloro che, provenienti dai Casali vicini, si stabilivano definitivamente... La zona di Terravecchia, per giurisdizione ecclesiastica, pur essendo vicinissima alla Chiesa di A.G.P., faceva parte - specie per la somministrazione dei Sacramenti - della parrocchia di S. Maria delle Grazie di Trecase.
E poiché non vi era altra Chiesa nella zona, si costruì una modesta Cappella, lateralmente all'edificio della "zecca" - verso oriente - in corrispondenza della proprietà Orlando, e fu intitolata a S. Sebastiano. Un'altra Chiesetta, con relativo quartiere rurale, trovavasi nella zona di "Bosco del Monaco" lungo la strada che da Terravecchia conduceva a Trecase... (G. e F. Castaido, in "Storia di Torre del Greco", 1890.La notevole distanza dalla Parrocchia di S. Maria delle Grazie in Trecase, non permetteva agli abitanti di Terravecchia di frequentarla assiduamente, così che si recavano, per soddisfare alle loro esigenze spirituali, nella vicina Chiesa della SS.ma Annun-ziata, posta nel territorio della diocesi nolana. Per cui, durante la S. Visita pastorale che il Cardinale Innico Caracciolo, Arcivescovo di Napoli, effettuò il 19 gennaio 1668 nella Parrocchia di S. Maria delle Grazie in Trecase, il Parroco Don Pasquale Sabatino fece presente all'Arcivescovo che per "l'aggiunta delle anime in gran numero", la Parrocchia di Trecase "non era sufficiente al governo di tutto il territorio a lei affidato".
Si decise, quindi, dall'Università di Bosco, che comprendeva i quartieri Trecase (S. Maria delle Grazie), Oratorio, Annunziatella e Terravecchia, previo pubblico parlamento del 29 aprile 1668, per soddisfare alle necessità di dette popolazioni, a supplicare la Corte Arcivescovile per la fondazione di tre nuove Parrocchie: nel quartiere di Terravecchia la Parrocchia dello Spirito Santo; a Boscotrecase, quartiere Nunziatella, la Parrocchia di A.G.P. e nel luogo detto "le Potechelle" a Oratorio, la Parrocchia di S. Anna; tutt'e tre "de jure patronato" (diritto di scelta del Parroco) dell'Università.
Con decreto del 13 febbraio 1669 da parte del Cardinale Innico Caracciolo, venne confermata la erezione delle tre nuove Parrocchie e dei loro confini.
In precedenza, il 19 gennaio 1669, per gli atti del notaio Aniello D'Alojo di Napoli e alla presenza di Diego Pucillo e Giovanni Botta D'Amato, Procuratori speciali; di Don Pasquale Sabatino parroco di S. Maria delle Grazie, fu stabilita la congrua da assegnarsi alle rispettive Parrocchie. A quella di Trecase - per il Parroco - vennero assegnati 12 ducati all'anno.
Le Parrocchie descritte in precedenza, per la parte amministrativa, erano "sorvegliate" da cosiddetti "governatori" appartenenti a famiglie facoltose che, o avevano donato il terreno per la costruzione della Chiesa o erano benefattrici munifiche. I governatori pretendevano di "scegliere a loro piacimento" il Parroco, a torto, in quanto "lo jus electionis" (il diritto d'elezione) spetal popolo (Università). E non poche controversie (paesane) - che durarono anni - sorsero per tali pretese!